ALBERTO FARINA INTERVIENE ALL’ASSEMBLEA UNITARIA A ROMA

ALBERTO FARINA INTERVIENE ALL’ASSEMBLEA UNITARIA A ROMA

09/05/2019



Oggi si è svolta a Roma l’assemblea unitaria SPI CGIL FNP CISL e UILP UIL in cui il nostro Segretario Generale Regionale si è fatto portavoce per FNP CISL NAZIONALE

Alleghiamo la bellissima relazione che Alberto Farina oggi ha esposto a Roma in occasione dell'assemblea unitaria SPI CGIL FNP CISL e UILP UIL. La alleghiamo perchè sintetizza in pieno le motivazioni della nostra protesta del primo giugno e le motiva fortemente. 

Sul nostro canale you tube è riportato anche il video dei primi 6 minuti dell'intervento. Chi fosse interessato ad ascoltarlo può cliccare direttamente sul link https://www.youtube.com/watch?v=iCp01s2pbiY

Roma 9 maggio 2019

 

Intervento del Segretario Generale FNP Sardegna Alberto Farina all'Assemblea unitaria nel Palazzo dei congressi EUR.

Voglio iniziare il mio intervento citando i versi iniziali dell'Inno rivoluzionario sardo.

Questo è un componimento rivoluzionario ed antifeudale della Sardegna scritto, in epoca sabauda, da Francesco Ignazio Mannu nel 1794 durante i moti rivoluzionari sardi.

«Procurade' ‘e moderare,

Barones, sa tirannia,

Chi si no, pro vida mia,

Torrades a pe' in terra!

Declarada est già sa gherra

Contra de sa prepotenzia,

E cominzat sa passienzia

In su pobulu a mancare”

L'introduzione dice cosi: “Vedete di frenare, o governanti la vostra tirannia, altrimenti il Popolo vi farà tornare con i piedi per terra.

E' stata dichiarata la guerra contro la vostra prepotenza e sta venendo meno nel Popolo la pazienza a sopportare questi soprusi”.

Ho voluto leggervi questo canto rivoluzionario della mia Terra, divenuto col tempo l'inno del Popolo sardo contro il sistema feudale che vigeva nella mia Isola nel 1800, e pur  senza voler fare paragoni con il momento storico attuale, il filo conduttore di allora come quello di oggi è contenuto nell'ultima strofa che dice: “dichiarata è la guerra contro la vostra prepotenza e il popolo ha perso la pazienza”.

Già, prepotenza e mancanza di rispetto in noi ed in tutto ciò che noi rappresentiamo.

Noi anziani viviamo oramai da troppo tempo una condizione di oggettiva difficoltà nei confronti della quale l'impegno del Governo è oggettivamente scandaloso.

Dopo anni di promesse non mantenute noi anziani, noi pensionati, noi vecchi abbiamo perso la pazienza !!!!!

Il quadro sociale, politico ed economico del nostro Paese certificato anche in questi giorni dalla commissione europea è  preoccupante e sotto gli occhi di tutti.

La stessa Commissione Europea certifica che se non dovesse esserci un cambio di rotta sulle politiche economiche il Paese rischia grosso.

Ci troviamo di fronte ad una compagine governativa inaffidabile, immobile, ostile alla produzione, incapace di creare lavoro, nemico della crescita, isolato sul piano internazionale, percepito come un rischio dagli investitori,

che ha trovato la sintesi di governo informandosi al principio dello scambio piuttosto che a quello di un programma politico.

Tu dai una cosa a me, io do una cosa a te.

E' forse questo il modo di governare un paese come l'Italia ?

E' possibile governare il nostro Paese attraverso un contratto?

Tutto questo da il segno di quanto essi siano distanti dal modo di fare politica come noi la conosciamo e la auspichiamo.

La politica, che i nostri padri costituenti ci hanno insegnato è quella fatta della reciproca legittimazione politica dell'avversario seppure con un confronto aspro ma rispettoso.

La politica per noi è una cosa Sacra, significa mettersi a disposizione degli altri, soprattutto dei più deboli e per noi che li rappresentiamo, fare politica e fare sindacato è ancora più esaltante.

Altra cosa ancora più preoccupante è il linguaggio divisivo e intollerante che scientemente si è deciso di usare per comunicare non solo ciò che si vuole realizzare ma anche e soprattutto ciò che si vuole essere.

Rispetto a questi segni del nostro tempo una straordinaria risposta a mio avviso l'abbiamo data, qualche settimana fa nella celebrazione della liberazione dal nazifascismo, riempiendo le piazze delle nostra città e dei nostri paesi.

E' stato bello vedere tante ragazze e tanti ragazzi manifestare con noi anziani per condividere i valori della libertà e della democrazia e capire che devono essere difesi e coltivati in ogni momento.

Vedete, il clima del nostro Paese non è certamente quello di una Nazione che ha contribuito a far nascere l'Europa unita.

A mio avviso dovremmo fare un grande sforzo, quello proprio delle nostre  generazioni.

Dovremmo tramandare, condividere la nostra esperienza e renderla patrimonio comune.

Il termine tramandare, fu quello, che Mino Martinazzoli, utilizzò in un confronto con il cancelliere tedesco Khol sul futuro dell'Europa, eravamo nel 1994, Martinazzoli diceva:

“Noi abbiamo l'obbligo morale prima che politico di tramandare alle future generazioni quello che abbiamo conosciuto prima della guerra, durante la guerra, ma soprattutto quello che abbiamo fatto nel dopoguerra perchè, diceva ancora Martinazzoli, l'Europa dei popoli si costruisce se si conosce la storia delle nazioni.

Ed allora, diciamolo a voce alta, che noi siamo per l'Europa di    De Gasperi, di Spinelli, di Schuman e di Adenauer, per un modello di un Europa che includa e non penalizzi i più deboli e gli ultimi.

Noi siamo per costruire ponti tra le genti e non per innalzare muri con il filo spinato!!!

Noi all'Europa di Orban e di questo Salvini preferiamo l'Europa dei progetti Erasmus per i nostri ragazzi!!!

Possiamo forse sentire ancora uno dei Vice Premier del nostro Paese dire con fare divisivo come fosse in campagna elettorale permanente:

in Lombardia PRIMA LA PADANIA,

il giorno seguente in Veneto PRIMA I VENETI

e cosi via fino ad arrivare in Sardegna e urlare nelle piazze PRIMA I SARDI prendendosi la guida del Consiglio Regionale?

Noi gli rispondiamo CONVINTAMENTE, si va avanti insieme, e non prima e a dispetto degli altri.

Noi siamo per un modello di Europa che tenga insieme in una logica solidaristica le aree economicamente più forti con quelle più deboli come il mezzogiorno del nostro Paese.

Le prossime ed imminenti elezioni europee saranno determinanti per chi vuole un Europa Sociale o un Europa Sovranista.

Io ho condiviso molto l'appello e l'invito che CGIL, CISL, UIL hanno fatto per esporre le bandiere dell'Europa nelle nostre sedi per testimoniare il nostro rinnovato impegno per l'Unione Europea fondata sui diritti, sul lavoro e sulla solidarietà.

L'unica migliore risposta rispetto alla preoccupante affermazione di forze nazionaliste e populiste.

Amici e compagni, noi abbiamo poco più di venti giorni per il grande appuntamento della manifestazione del primo di giugno a Roma.

Se vogliamo dare un segnale forte in occasione dell'anniversario dell'insediamento di questo governo, dovremmo intensificare la nostra mobilitazione, andando a raccontare alla nostra gente la verità come abbiamo sempre fatto in tutto questo periodo.

Lo dobbiamo fare per dare una risposta ad un Premier dimezzato,  che in modo spudorato ci accusa di essere noi gli avari.

Lo fa quando dichiara che è stato introdotto un processo d'indicizzazione raffreddato, quasi impercettibile, solamente di qualche euro al mese;

può considerarsi qualche EURO ciò che viene sottratto dalle tasche di quasi 6 milioni di pensionati e che complessivamente vale 3 miliardi e 600 milioni di Euro in tre anni?

Sia chiaro che se noi non riusciremo a convincere il governo a modificare questo provvedimento il rischio concreto è quello che le conseguenze saranno permanenti.

Si può stimare che in 10 anni il prelievo sui trattamenti previdenziali si aggirerà in 17 miliardi di euro!!!.

Vi chiedo allora,

Siamo noi gli avari o sono loro i Ladri!!!

Ora come non mai dobbiamo respingere gli attacchi che ci fanno passare come un peso ed un ostacolo alle giuste rivendicazioni dei giovani e Dio solo sa quanto per i nostri figli ed i nostri nipoti siamo sempre stati disponibili a fare grandi sacrifici.

Ogni giorno, assistiamo ad attacchi indiscriminati, le pensioni vengono descritte come frutto di privilegi e ruberie, giustificando con queste menzogne le penalizzazioni e i tagli fatti senza alcun rispetto dello stato di diritto.

Chiediamo, dunque, pensioni adeguate che non perdano il valore con il passare del tempo, si deve tornare al meccanismo di indicizzazione precedente previsto dalla legge 388 del 2000, così come era stato concordato da CGIL CISL UIL con i precedenti governi.

Ci si deve garantire un paniere Istat più rappresentativo dei consumi che non sottovaluti le nostre necessarie spese, quali i farmaci per le cure, per le colf e le badanti.

L'indice di anzianità si è fermato, sapete perchè?

Perché in molte realtà del nostro Paese in tanti faticano a racimolare i soldi per potersi curare.

Tutto ciò è forse da Paese civile?

È da Paese che dice di essere la 5 o la 6 potenza economica del mondo che la nostra gente deve aspettare mesi per una visita specialistica?

Tutto questo è intollerabile .

Per questo ed altro stiamo chiedendo una legge sulla “Non autosufficienza”. Sia chiaro che per noi la Legge sulla Non Autosufficienza è da intendersi non limitatamente all'anziano in difficoltà ma anzi all'intero nucleo familiare che vive il disagio della disabilità di un proprio caro.

L'altra richiesta per noi fondamentale e irrinunciabile è quella su un fisco più equo e più giusto: come tutti noi sappiamo l'85% delle entrate Irpef nel nostro paese, è prodotto dai lavoratori dipendenti e pensionati.

Su noi pensionati italiani, grava una imposizione doppia e tripla rispetto alla media europea. Negli altri paesi europei i pensionati vengono tassati meno rispetto a quanto avviene in Italia.

A fronte di una pensione lorda annua di 20 mila euro (tre volte il minimo) in Italia si pagano 4 mila Euro di IRPEF ( 20%) mentre in Francia se ne versano 1000 (il 5%) ed in Germania 39 Euro ( lo 0.2%) la media in Europa è del 13%.

Non solo, noi subiamo una tassazione più pesante rispetto ai lavoratori dipendenti, un lavoratore dipendente che percepisce 15.000 Euro di stipendio paga 1.886,00 Euro di Irpef mentre noi pensionati per lo stesso importo di pensione paghiamo 2.153,00 Euro di Irpef.

Un effetto paradossale, provocato dalla mancanza per noi delle detrazioni da lavoro dipendente.

Per questo e per tutte le altre richieste della nostra piattaforma il 1 di giugno in Piazza San Giovanni a Roma dobbiamo essere numerosi e dimostrare a questo governo e al Paese intero che le pensionate e i pensionati italiani sono ancora capaci di mobilitare migliaia di persone.

CGIL, CISL, UIL devono rappresentare al meglio i bisogni e le aspettative dei pensionati che chiedono non solo di dare anni alla vita, ma vita e dignità agli anni.

 

FORZA PARIS