CHIUSURA SEDI INPS - RISULTATO DELL'INCONTRO IN REGIONE

11/10/2018



CGIL, CISL, UIL e parti sociali contro la chiusura delle 11 sedi sarde

Ieri mattina la CISL e la FNP CISL si sono incontrati con i capigruppo del Consiglio regionale insieme a sindaci, alle forze datoriali e ad i comitati provinciali dell'Inps. Al termine dell'incontro   si è redatta una nota con la quale si chiede al Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, ed al direttore generale dell'Inps, Tito Boeri di sospendere l'applicazione del Regolamento di attuazione del decentramento territoriale, emanato dall'Inps lo scorso 21 settembre e di cui abbiamo ampiamente scritto negli articoli precedenti. Come la CISL e la FNP hanno già detto l'applicazione del progetto prevederebbe in Sardegna la riorganizzazione degli uffici territoriali con la trasformazione in punti Inps di 8 agenzie (Isili-Senorbì, Tempio, Alghero, Ozieri, Ghilarza, Sorgono, Siniscola, Macomer) e il possibile ridimensionamento di quelle di Assemini, Carbonia e Lanusei. Ha partecipato all'incontro anche la direttrice dell'Inps Sardegna Cristina Deidda.
La permanenza di un'agenzia dell'Istituto nel territorio, secondo le indicazioni della Direzione generale dell'Inps, sarà condizionata dalla presenza di almeno due delle tre condizioni: 
- la presenza di una popolazione residente superiore ai 60mila abitanti (attualmente sono 28mila); 
- una pianta organica di almeno 10 dipendenti; 
- la possibilità, per almeno il 60% della popolazione, di raggiungere una struttura Inps della stessa provincia in meno di mezzora partendo dal comune di residenza con un mezzo proprio.
Si tratta, come già ampiamente scritto e sostenuto in questi mesi dalla CISL e dalla FNP,  di parametri impossibili da rispettare considerata l'orografia della Sardegna, le condizioni socio-economiche e le difficoltà nei trasporti. La Regione, attraverso il Presidente Ganau, ha condiviso questa tesi ed ha garantito il totale appoggio alla protesta.