CONVEGNO MEDIO CAMPIDANO - 25 NOVEMBRE - NON SEI SOLA!

25/11/2017



Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

 Il 25 Novembre è stato scelto nel 1999 come giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e proprio questa giornata è stata scelta dalla CISL e della FNP del Medio Campidano per realizzare un Convegno che ha avuto come tema, quindi, la violenza di genere. Il Convegno, aperto dal Segretario FNP CISL del Medio Campidano Paolo Melis e dalla coordinatrice donne territoriale Maria Vittoria Zuncheddu, ha visto una nutrita partecipazione. Maria Vittoria Zuncheddu ha evidenziato nella sua relazione che il fenomeno della violenza sulle donne imperversa anche nel Medio Campidano e che lo stesso, nella maggior parte dei casi, è circoscritto nell'ambito familiare. A questo, continua Zuncheddu, si aggiunge il fatto che hanno chiuso il Centro Antiviolenza che era un qualificato centro di appoggio per la rilevazione dei casi e per l'aiuto morale e giuridico alle vittime. "Questo convegno - dice il Segretario Melis - dunque, è nato come progetto di denuncia e di prevenzione  della   violenza  sulle  donne  e  di   ogni   forma   di  violenza, utilizzando come strumento quotidiano di lavoro, l'informazione sociale nelle nostre sedi mettendo al centro il valore dell'identità di ogni persona, la relazione tra uomini e donne e il rispetto di  ogni differenza". Molto interessante anche l'intervento del vicequestore aggiunto della provincia di Cagliari, la dott.ssa Cristina Mameli. Nel suo intervento ha illustrato tutte le iniziative che la polizia pone in essere per contrastare gli episodi di violenza di genere, non ultima quella attuata con il comune di Cagliari per l'utilizzo di un camper che staziona nelle piazze e che, attraverso personale qualificato, è un sicuro punto di riferimento per quelle donne che per paura o pudore sono reticenti a recarsi in Questura per denunciare le violenze subite. E' indispensabile l'informazione, la prevenzione e la repressione. Su questa linea l'intervento della dott.ssa Cinzia Neri, già responsabile del Centro Antiviolenza del Medio Campidano, che evidenzia infatti la difficoltà di raggiungere le donne in difficoltà a causa della chiusura del Centro stesso. Un'interessante analisi storica è invece stata condotta dal Dott. Giacomino Sassu, psichiatra del Centro Salute Mentale di Sanluri. Egli infatti ha tracciato un'analisi storica delle c.d. relazioni perverse, evidenziando alcune delle cause che portano l'uomo alla violenza contro le donne: perdita prematura di uno dei genitori o di entrambi, soggetti che sono stati essi stessi oggetto di violenza in famiglia, a scuola o nei posti di lavoro, difficoltà di inserimento nel contesto sociale. La Responsabile Regionale del Dipartimento Politiche di genere FNP, Anna Rita Careddu, ha infine chiuso il Convegno. "La violenza sulle donne è una piaga sociale, un fenomeno che non ha colore, razza, religione, età, professione o condizione sociale, e che non risparmia neanche i piccoli che sono vittime due volte: quando la subiscono direttamente e quando sono costretti ad assistervi - dice Anna Rita Careddu - la CISL ed in particolare la FNP fondano da sempre il loro agire sui valori di giustizia sociale, solidarietà e sul contrasto di qualsiasi forma di sfruttamento, sopraffazione e violenza". "Per affrontare il problema - continua la Careddu - occorre il concorso delle forze sane del Paese, di coloro che hanno a cuore il benessere di tutti e cioè quindi istituzioni, volontariato, associazioni, scuole e famiglie, consapevoli che le sole leggi non bastano a sconfiggerlo senza l'impegno individuale, per imparare insieme a saper dire NO a qualsiasi forma di violenza che rompe l'equilibrio della convivenza civile. Bisogna insegnare, a partire dai nostri nipoti, che l'affermazione del proprio genere non significa sopraffazione dell'altro (o dell'altra) ed alle giovani donne che la loro affermazione deriva non dalla lotta  e dalla contrapposizione a prescindere (o meglio non solo), ma dal sano confronto, dalla mediazione ed in definitiva dal rispetto di quelli che, con termine ormai obsoleto, vengono chiamati valori".